Ma come è possibile che a sinistra si cerchi ormai senza
vergogna di accaparrarsi il posto al sole? E come mai vi sia un tale esodo
verso organizzazioni ben più remunerative?! Probabilmente per rispondere in
modo puntuale non basterebbe un trattato. Molti sono i motivi e di varia
natura. Certo è che probabilmente, la permanenza in quel mondo ben remunerato e
noto per dare molte garanzie può veicolare alcune scelte. Ma si sa che i soldi
fanno gola a molti e i sinistrati, piuttosto che mollare la poltrona preferiscono
allearsi con potente di turno (che sia Regione o municipio non fa differenza …
BASTA CHE SE MAGNA, o addirittura si cambia casacca con un salto da vero
artista di strada). Dunque meglio ricollocarsi per non restare a piedi e da un
palco qualsiasi continuare a inneggiare a presunte rivoluzioni, senza sapere se
gli assenti (compagni di lotta) sono passati al nemico o sono agli arresti
domiciliari. Insomma c’è chi parla in pubblico di diritti ma difende il proprio
teatrino, ops orticello. Non sia mai che dopo le marcette e le occupazioni per
difendere gli antichi previlegi, tocchi andare in ufficio di collocamento.
Dunque meglio una poltrona in un teatro e allearsi con un prete che rimanere
fedeli alla linea. Meglio sinistrati che di sinistra (e in culo alla breccia di
Porta Pia)
Ferdinando Adornato tessera FGCI in tasca e con posto di lavoro a L’Unità passerà con Berlusconi prima e con Casini dopo;
Aldo Brandirali passato con Forza Italia uno di quelli
che voleva sempre essere un po’più a sinistra degli altri. Leader della
microscopica formazione maoista Unione Comunisti Italiani, Brandirali era noto
per la sua schizofrenia: espulsioni, sacri testi e culto della (sua)
personalità. Anche lui svolterà un po’ di tempo dopo. A Milano infatti sarà
consigliere comunale della DC prima e assessore con Forza Italia poi.
Bombacci fu eletto alla Camera due volte e dopo controversie col partito, venne espulso nel 1927. Negli anni ‘30 si avvicinò al fascismo fino ad aderire alla RSI. La fine del percorso, datata aprile 1945, lo vide di fronte ai fucili dei partigiani che poi lo appesero a fianco a Mussolini a piazzale Loreto.
Tito e Stefano Boeri erano tra i maoisti della prima ora.
Dei maoisti un po’ borghesi, rampolli di famiglia ricca. Oggi il primo – già
consulente di istituzioni “poco maoiste” come il Fondo Monetario Internazionale
e la Banca Mondiale – da presidente dell’INPS è tra i principali teorici del
lavoro a tutele crescenti. Il secondo, architetto tra i più quotati in Europa,
ha fatto l’assessore col Pd a Milano nella giunta Pisapia, con deleghe a
cultura ed Expo.
Sandro Bondi divenuto anche sindaco comunista in un
comune toscano a inizio anni ’90, diventerà l’uomo più fidato di Berlusconi,
salvo aver votato la fiducia a Renzi negli ultimi tempi.
Ferruccio de Bortoli, anch’egli direttore del Corriere,
era attivo col Movimento Lavoratori per il Socialismo.
Paolo Mieli ex direttore de La Stampa e del Corriere
della Sera: militante di Potere Operaio, Mieli fu tra i giornalisti più vicini
alle cause della sinistra rivoluzionaria.
Paolo Gentiloni era attivo nel Movimento studentesco e
poi ricoprì incarichi dirigenziali nel Movimento Lavoratori per il Socialismo.
Prima di diventare premier, Gentiloni collaborò con l’ex sindaco di Roma
Rutelli e fu direttore di una rivista ambientalista.
Linda Lanzillotta, Breve trascorso giovanile da maoista
fu anche per l’ex ministra oggi nell’ala moderata del Pd dopo esser passata per
Scelta Civica di Mario Monti.
Paolo Liguori, altro sessantottino pentito fu l’attuale direttore di Tgcom 24, passato anche per Il giornale di Indro Montanelli. Liguori a fine anni ’70 scriveva per Lotta Continua e era aderente dell’omonima organizzazione.
Gennaro Migliore, C’è un cognome che ormai, a sinistra, evoca prima di ogni altra cosa il senso di tradimento. E’ quello di passato dal Movimento della pantera al G8 di Genova fino all’incarico di capogruppo di Rifondazione Comunista alla Camera. Migliore era uno su cui prima Bertinotti e poi Vendola avevano investito molto, ma a raccogliere i frutti è stato Matteo Renzi che se l’è visto avvicinarsi di mese in mese. Dalla scissione da Rifondazione fino a fare l’ala destra di SEL, da fondare LED fino a entrare direttamente dentro al PD in soli quattro mesi. Ora ricopre il ruolo nell’attuale governo di sottosegretario alla giustizia. Ogni volta che Migliore presenzia in televisione le orecchie gli fischiano e dalle case dei rancorosi militanti di sinistra piovono valanghe di insulti.
Giampiero Mughini scriveva per Lotta Continua: oggi
estromesso dall’ordine dei giornalisti, è ricordato più per la sua comparsa in
diverse trasmissioni sportive che per le collaborazioni con Libero di Vittorio
Feltri e con Il Foglio di Giuliano Ferrara.
Simone Oggionni. Meno noto ma comunque dinamico e rapido
nel suo “cammino” è anche lui cresciuto in Rifondazione, come Migliore è stato
coordinatore nazionale della formazione giovanile dei Giovani Comunisti fino al
2014, anno in cui si separò dal PRC per entrare nel coordinamento nazionale di
SEL. In precedenza Oggionni aveva bazzicato dalle parti delle istituzioni,
facendo da “portaborse” ad un consigliere regionale e ad un parlamentare
rifondarolo; ora dopo aver disertato assieme ad Arturo Scotto e company la
fondazione di Sinistra Italiana, ha fatto un altro passetto a destra ed è in
Articolo 1 – MDP, formazione nata dai fuoriusciti del PD che sostengono il
governo Gentiloni. Il tutto un po’alla volta, lentamente: perché agli albori
era la difesa di Honecker, poi la controversa visita ad Israele con le giovanili
degli altri partiti, poi era la richiesta di ricambio nel gruppo dirigente del
PRC, poi l’invocazione al rispetto per gli avversari, quindi era il grande
partito di sinistra, poi il grande partito del lavoro lo si costruiva con
quelli che avevano votato il jobs act (per cui prima invocava rispetto). Il
giovanotto ha sempre buone argomentazioni, resta da capire che cosa ci sia di
sinistra nel rifiutarsi di votare contro alla legge che re-istituisce i voucher
e nel fare da caposaldo del governo Gentiloni.
Mimmo Pinto, il primo deputato disoccupato della storia
repubblicana, instancabile militante di Lotta Continua eletto alla Camera nelle
liste di Democrazia Proletaria nel 1976 dopo la rinuncia al seggo di Vittorio
Foa (partigiano prima, demoproletario poi, iscrittosi al PD prima di morire).
Pinto, dopo una legislatura con DP e una coi Radicali che nel 1979 imbarcarono
ciò che restava di Lotta Continua, si fece da parte. Salvo tornare in scena
negli anni del berlusconismo rampante, candidandosi senza successo nelle file
della lista Sgarbi-Pannella che sosteneva il cavaliere. Le ultime notizie su
Pinto ci parlano di una condanna a sei anni per disastro ambientale (all’epoca
gestiva un consorzio di rifiuti) su cui è poi intervenuta la prescrizione.
Antonio Polito, oggi editorialista del Corriere ha trascorsi nella sinistra extraparlamentare: stava nell’Unione Comunisti Italiani, piccola formazione maoista ultra-ideologica che lo cacciò per essersi recato a praticare uno sport di manifesta estrazione borghese, il tennis.
Gaetano Quagliariello Prima che passasse con Berlusconi
nel Polo delle libertà, agli albori della nascente seconda repubblica, la
storia dei Radicali passò per le strade della sinistra a sinistra del PCI.
Nelle storiche battaglie radicali, dall’aborto al divorzio, dal nucleare al
testamento biologico, c’era anche il. Chi ha buona memoria se lo ricorderà
molti anni dopo urlare dai banchi del Senato: «Eluana non è morta, è stata
ammazzata». Dal testamento biologico all’accanimento terapeutico, accecato
sulla via di Damasco.
Chicco Testa uno dei più odiati a sinistra,
probabilmente, forse anche per quel carattere un po’spigoloso. Ma il peccato
originale ed imperdonabile è soprattutto quello di essere passato dalle file
dell’ambientalismo di sinistra che a fine anni ’80 trovava ampio respiro e
buoni consensi, a sostenitore dell’energia nucleare. Chicco Testa fondò
Legambiente e ne fu presidente, lasciò la presidenza per fare il parlamentare
col PCI prima e col PDS poi. E nel giro di una decina d’anni si è trovato a
dirigere società come Wind, Sorgenia ed Enel, approdando anche alla presidenza
del Forum Nucleare Italiano.
(L’elenco delle persone, da me posto rigorosamente in ordine alfabetico, è tratto da: Gattopardismo dal blog di Gastaldo Paolo che ringrazio cordialmente)